Sono folli quanto basta per renderle irresistibili, recitano, ballano, cantano e sudano per due ore consecutive, senza fermarsi mai. Sono Fioretta Mari, Fiordaliso, Emanuela Aureli e Manuela Metri ovvero le protagoniste del musical “Menopause The Musical” di Janie Linders che arriva al Teatro Smeraldo di Milano l’8 marzo per celebrare la “Festa della donna” con la regia di Manuela Metri. Fino al 6 marzo la compagnia è a Roma al Teatro Ambra Jovinelli.
Il musical ha debuttato nel 2001 negli Usa a Orlando, in un teatrino di settantasei posti ricavato in una profumeria e a tutt’oggi è stato visto in 42 città americane e in sette paesi del mondo e per il quinto anno consecutivo off Broadway. In Italia ha avuto un successo senza precedenti e dopo aver debuttato l’8 marzo 2006 al Teatro Vittoria di Roma anche con Marisa Laurito, che nella nuova versione viene sostituita nei panni della casalinga da Manuela Aureli, dopo il nuovo debutto milanese girerà ancora diverse città italiane.
Quattro donne over 40, una casalinga (Emanuela Aureli), una sessantottina (Manuela Metri), una attrice (Marina Fiordaliso) e una donna manager (Fioretta Mari), si incontrano nel reparto biancheria intima della Rinascente e non hanno nulla in comune che fastidiose vampate, perdita di memoria, insonnia, abbuffate di cioccolata e un rapporto sbagliato con il sesso.
“Menopause The Musical” è dunque la celebrazione delle donne che sono alle porte di quella inevitabile fase della vita che gli americani chiamano “The Change” o “The passage” e noi, in maniera più drastica “Menopausa”.
Fioretta Mari, che a teatro è sempre accompagnata dalla sua inseparabile cagnetta Nanà, nel musical interpreta il ruolo della donna manager.
Figlia d’arte da più di dieci generazioni, ha lavorato con i più grandi del teatro italiano (Alberto Lionello, Giorgio Albertazzi, lo zio Turi Ferro, Ugo Tognazzi, Mario Scaccia), ed è nota al grande pubblico per essere stata l’insegnante di recitazione della trasmissione “Amici” di Maria de Filippi. Presto sarà di nuovo in televisione nella serie “Fratelli detective” con Enrico Brignano.
Fioretta Mari, qual è il segreto del successo di questo musical? La menopausa sembra più un argomento per sole donne e spesso vista come una malattia, qualcosa di drammatico, un tabù, una fase della vita in cui la donna sembra perdere la sua femminilità, la voglia di fare l’amore e tutto il resto. Perché dunque portarla sul palcoscenico?
Ecco appunto a questo proposito voglio dire a tutte le donne di venire a teatro non da sole, ma con gli uomini e se hanno la fortuna di avere ancora un marito o un compagno, di farlo assistere allo spettacolo perché si divertirà tantissimo. Ma soprattutto l’altra sera in occasione delle ultime recite, ho visto tanti giovani a teatro che mi vedevano in televisione nel ruolo di insegnante e mi hanno chiesto: ma lei sa anche recitare? In effetti dopo 50 di teatro direi proprio di sì.
Per questo ho detto loro che devono portare a teatro nonne, zie e mamme proprio perché si parla in maniera divertente di un argomento del quale ci si basa solo su luoghi comuni. A quelle donne che temono che la loro vita sia finita, compresa quella sessuale, suggerisco loro, nel caso in cui il marito fosse ormai fuori uso, di trovarsi un amante giovane.
In questo periodo poi in cui i giovani assistono tutti i giorni ad eventi di cronaca in cui tante ragazzine vengono ammazzate, dico loro di venire a teatro da noi perché parliamo di amore vero divertendoci. Non parliamo come se fossimo dei medici ma diciamo alle donne: “Ama chi sei”, vivi allegramente. E poi la menopausa ha molti vantaggi, per esempio quello di non avere più problemi a rimanere incinta se si sa fa all’amore.
Scherzi a parte, che cosa bisognerebbe fare per sensibilizzare maggiormente non solo le donne ma tutta l’opinione pubblica, su questo argomento?
In primo luogo invito quella gran donna che è il sindaco di Milano di venirci a vedere a teatro in occasione della Festa della donna e di ridere insieme a noi. E poi facciamo un appello al sindaco di aiutarci a istituire anche a Milano un numero verde al quale tutte le donne possano rivolgersi per chiedere informazioni mediche su come comportarsi in occasione della menopausa.
Inoltre teniamo a precisare che questo spettacolo nasce proprio dalla collaborazione tra il mondo della medicina e quello dello spettacolo, proprio perché esistono pochissimi centri in Italia che si occupano della menopausa delle donne. Ecco perché l’Associazione italiana Donne Medico (Aidm) che da anni si occupa di benessere e della salute delle donne ci sostiene e organizza in tutte le città che ospitano il musical, una serie di incontri patrocinati dal Ministero della Salute e coordinati da una ginecologa dell’Aidm. Chi meglio di una equipe di donne medico può capire e aiutare tutte le donne?
A Milano chi sta collaborando con voi dal punto di vista medico?
Un uomo fantastico, il professor Maurizio Viecca, direttore del dipartimento di Medicina specialistica e dell’U.O. cardiologia dell’Ospedale Sacco di Milano. Insieme a Ezio Greggio ha creato la Fodazione “Un cuore per Milano”, una Onlus che nasce nel 2003.
Tornando allo spettacolo, voi oltre a recitare, cantate e ballate? Quali sono le canzoni che ci farete ascoltare?
Per esempio la celebre “Maledetta primavera” di Loretta Gocci è diventata “Maledetto climaterio.
Comunque sono ventotto parodie di canzoni degli anni Sessanta e Settanta per sfatare tabù, luoghi comuni e paure legate alla Menopausa per offrire una nuova visione della vita, un senso di libertà e aggregazione travolgente che consente di considerare questa inevitabile fase dell´esistenza della donna come una rinascita. Infatti sulle note della canzone-manifesto"Ama chi sei", parodia della famosissima Y.M.C.A. dei Village People, le protagoniste invitano tutte le donne presenti in sala a raggiungerle sul palco per celebrare, cantando e ballando.
Lei attualmente insegna recitazione in quel di New York nella scuola di Strasberg. Tornerebbe a insegnare ad “Amici” di Maria De Filippi?
Sì, è stata una bellissima esperienza. Penso che ritornerei o che almeno mi organizzerei per riuscire a ritornare. I ragazzi che cantano e che ballano devono anche sapere recitare e soprattutto devono imparare a respirare, oltre a curare la pronuncia.